CURIOSITA'
INTONAVANO CANZONI
FASCISTE E DISCUTEVANO SUL CARISMA DEL DUCE I PARTIGIANI DI MOSCATELLI Ma
questi partigiani eran davvero convintamente antifascisti?
E’ accaduto anche questo nei seicento esaltanti
e tragici giorni della Repubblica Sociale Italiana: i partigiani della
“banda” Moscatelli, ufficialmente comunista, intonavano non di rado inni
fascisti e spesso discutevano con accanimento sia sulle “convinzioni socialiste”,
riemerse nell’animo di Benito Mussolini dopo il 25 luglio 1943, sia sul
carisma che l’allora capo dello Stato della R.S.I. avrebbe potuto riacquistare
qualora i postulati che supportavano la nuova e prima Repubblica Italiana
fossero stati realizzati nella concretezza storica di quel periodo.
Ne fa fede il documento che qui pubblichiamo, tratto
anch’esso dall’Archivio Centrale dello Stato all’EUR, dove ha dormito nella
polvere per quasi mezzo secolo, per l’insipienza di certi “storici” a senso
unico. Lo abbiamo tratto alla luce e qui lo riproduciamo in fotocopia,
[omissis: trascrivendolo per maggiore comodità dei lettori].
Si tratta, come ognuno vede, di una delle tante
“Informative” del servizio segreto anche allora operante nella R.S.I.,
il cui testo si commenta da solo. Giova tuttavia sottolineare le pretese
e le deplorazioni del Moscatelli, nonché la comprovata, e per l’ennesima
volta, esistenza di uno stretto “legame” tra gli “industriali italiani”
ed i capi dei partigiani comunisti, nonché la strigliata ai “commissari
politici” delle formazioni guerrigliere per il loro, peraltro abbondantemente
presunto, lassismo nei confronti degli ex fascisti, considerati “opportunisti”
non del tutto a torto. Quanto agli antifascisti d.o.c., anche quella fonte
non sospetta li registra come un “esiguo numero”.
CONTROSTORIA Dino Editore N. 3 Gennaio-Febbraio 1990